lunedì 26 luglio 2010

ORO, ORO, ORO

IL RACCONTO E IL LUOGO

Oggi, visti i tempi di crisi, visiteremo un luogo che, se saremo bravi, ci permetterà, secondo la leggenda, di fabbricare l'oro. Dovremo però essere in grado di decifrare le misteriose iscrizioni e simboli presenti su una porta. La porta, chiamata Porta Magica o Porta Alchemica si trova sull'ultimo frammento rimasto del muro di cinta della villa del Marchese Massimiliano Palombara (1614-1680) che si trovava nelle vicinanze di Piazza Vittorio Emanuele II fino alla metà del 1800 quando fu demolita. La porta è stata poi spostata all'interno del parco della piazza. La leggenda vuole che il Marchese, appartenente ad un ordine esoterico, fece affidamento, finanziandone gli studi, a Giuseppe Borri (1627-1695) giovane medico ed alchimista milanese per ottenere la pietra filosofale che gli avrebbe permesso di trasformare i metalli vili in oro. Purtoppo fu tutto inutile. Al marchese rimase solo il manoscritto con le formule, lasciate dal giovane, che scomparve improvvisamente ed in modo misterioso. Il marchese, tentò invano di decifrare le formule e dopo innumerevoli tentativi, sperò che, incidendole sulle porte del muro di cinta della sua tenuta, qualche passante potesse trovare la soluzione.



DUE SONETTI

Di seguito troverete due sonetti di G. G. Belli (1791-1863). Il primo un indovinarello mi è tornato alla mente forse più spontaneamente. Forse perchè un pò più volgare/popolano e quindi schietto, diretto e senza... peli sulla lingua!. L'altro li miracoli de li quadrini in un secondo momento, pensando che il Marchese, come moltissimi altri in quell'epoca, prima e pure oggi, pensasse che la pecunia potesse risolvere qualsiasi problema. E pur essendo agiato ne ricercava ancora.

UN INDOVINARELLO [Terni, 8 novembre 1832]

Sori dottori, chi ssa dimme prima
Come se chiama chi governa er monno?
Quello che manna tanta gente in cima,
quello che manna tanta gente in fonno?

Er Papa? er Re? De cazzi, io ve risponno:
Sete cojoni, e ve lo dico in rima.
Er pelo e er priffe è quer che più se stima
Pe quanto è largo e longo er mappamonno.

Er priffe e er pelo sò du cose uguale,
Der pelo e 'r priffe sò ttutti l' inchini,
P' er priffe e 'r pelo se fa er bene e 'r male.

E una cosa dell' antra è ttanta amica
Quanto la fica tira li cudrini,
E li qudrini tireno la fica.

LI MIRACOLI DE LI QUADRINI [11 marzo 1834]

Chi ha cquadrini è una scima de dottore,
Senza manco sapé sscrive né llègge:
Pò sparà indove vò rròtti e scorregge,
E ggnisuno da lui sente er rimore.

Pò avé in culo li ggiudisci, la lègge,
L'occhio der monno, la vertù, e l'onore:
Pò ffà mmagaraddio, lo sgrassatore,
E 'r Governo sta zzitto e lo protegge.

Pò ingravidà oggni donna a la sicura,
Perché er Papa a l'udienza der giardino
Je bbenedisce poi panza e ccratura.

Nun c'è ssoverchiaria, nun c'è rripicco,
Che nun passa coll'arma der zecchino.
Viva la faccia de quann' uno è rricco!

TRADUCIAMO ?

Mi perdonerete ma la musicalità dei versi del Belli (e del dialetto romanesco) mi portano ad introdurre il terzo punto del mio post introducendolo con una quartina da me (indegnamente e scherzosamente) composta:

Mo', apparte l'indovinarello
che pò irità forze quarcuno?,
penzavo de' parlà in der più bello:
che li quadrini fa felici tutti e mai nisuno.

Come si dice... Pecunia non olet !

Quindi... a parte il primo sonetto, un indovinarello, mi soffermerei sul secondo li miracoli de li quadrini, forse perchè più attinente all'argomento della Porta Alchemica (ed ai giorni nostri... ?).

Le quartine:

Chi ha il denaro può essere creduto dottore,
anche se non sà scrivere ne leggere:
può far esplodere dove vuole rutti e scorreggie,
e comunque nessuno ne sentirà gli effetti.

Può avere in favore i giudici, la legge,
tutto il mondo, la virtù, e l'onore:
può anche maggradaddio lo sgrassatore
ed i potenti comunque accettano.

Le terzine:

Può rendere incinta ogni donna senza remore
poichè il Papa, con la Sua benedizione ne accetta la venuta (cumunque sia).

Non esiste prepotenza e ripicca
che non sia possibile con il denaro
beato chi è ricco!

Bè... per oggi è tutto... e al prossimo post!

Autori delle foto (fonte wikipedia):
1. Lalupa
2. Sailko

5 commenti:

Vindice Deplano ha detto...

Grande idea.
Veramente interessante: ne fa un blog da seguire anche fuori di qui...

Erpio ha detto...

Grazie Vindice... terrò comunque conto di tutti i tuoi preziosi consigli!!! Spero seguirai anche dopo il mio blog perchè troverai altre belle idee!

Anush ha detto...

Hai "azzeccato" il tema.Da appassionata di bellezze e delle curiosità romane sarò un'accanita seguace del tuo blog. Mi hai sorpreso piacevolmente.

magamagò ha detto...

Non posso far altro che allinearmi agli altri positivi commenti. Perfetti i riferimenti storici, gradevole e spiritoso il contenuto. Un omaggio a Roma!

Anonimo ha detto...

P,za Vittorio è sempre stata un luogo importante per la nostra città, basta pensare che esisteva già dal VI secolo A.c.! Trovo che la storia della porta sia veramente affascinante,piena di corrispondenze in quasi tutti i libri alchemici e esoterici!Oltre ai simboli sono incise delle iscrizioni in latino, alcune molto curiose. Ad esempio, la scritta SI SEDES NON IS può essere letta sia da sinistra a destra ("Se siedi non procedi") che da destra a sinistra ("Se non siedi procedi").
Non mancano ovviamente i riferimenti esoterici e alchemici: AZOT ET IGNIS DEALBANDO LATONAM VENIET SINE VESTE DIANA ("Sbiancando Latona con l'azoto e con il fuoco, viene Diana senza veste").
Nella parte più alta dello stipite, c'è una scritta in ebraico che recita RUAH ELOHIM ("Spirito Divino"), una sorta di invocazione...già questo basta per fantasticare!
Inoltre, non mancano tra i vari simboli presenti i riferimenti ai pianeti e ai metalli (per approfondimenti sui simboli, le incisioni e le scritte della Porta magica potete leggere QUI e QUI).
La Porta Magica è una delle testimonianze alchemiche più importanti del mondo, peccato che sia in degrado, coperta da erbacce, spazzatura ed in una posizione che di certo non gli fà onore!
Rosalba